UNA STORIA DEL CAZZO – side two – Georgetown – Isole Cayman - Belluno Trasgressiva

UNA STORIA DEL CAZZO – side two – Georgetown – Isole Cayman - Belluno Trasgressiva

Ho chiamato al telefono mio papà. Lui l'ha fatta subito sparire coi suoi scagnozzi, che l'hanno depositata su una sedia rotelle davanti al pronto soccorso dell'ospedale.
Grazie papi, se non ci fossi tu...
Non esco molto in pubblico durante le ore del giorno, ma di notte mi piace passeggiare in centro indossando un gonnellino scozzese (tanto qui non gliene frega niente a nessuno, basta che c'hai i soldi...) mentre il mio enorme cazzo si dondola avanti e indietro tra le mie cosce. Ieri sera sono uscito a fare una passeggiata e ho comprato delle sigarette. Un ragazzo giovane mi ha chiesto da accendere, quindi abbiamo fatto un po' di conversazione. Stavo per andarmene, quando mi ha confidato che era gay e mi ha chiesto di poter succhiare il mio uccello. Per vincere la noia, ho alzato il gonnellino e lui si è accovacciato per giocare con il mio nuovo cazzo, mentre io allungavo le braccia e afferravo la parte posteriore della sua testa.
A un certo punto ha iniziato a vomitare e ha lottato con me, ma io ero più forte, ho dato una grande spinta e il mio cazzo gli è entrato in gola soffocandolo.
In pochi secondi il ragazzo gay è diventato cianotico e ha smesso di respirare. Vedere questa persona moribonda appesa al mio cazzo mi ha mandato nel panico! Allora ho chiamato al telefono mio papà. Lui ha mandato immediatamente i suoi scagnozzi che l'hanno staccato con la forza, gli hanno praticato la rianimazione e il massaggio cardiaco, e poi l'hanno depositato su una sedia rotelle davanti al pronto soccorso dell'ospedale.
Grazie papi, se non ci fossi tu...
Comunque che palle 'sta gente! Tutti lì ad ammirare 'sta ceppa di cazzo e non sono capaci neanche di farmi scopare o di farmi un pompino!
Deluso e amareggiato, son tornato alla villa e mi sono sparato un pornazzo davanti al PC. Mentre mi spugnettavo a due mani con estrema soddisfazione, la punta del mio mega-uccello ha urtato il monitor che è caduto sul pavimento sfracellandosi, e anch'io sono caduto dalla sedia graffiandomi coi vetri. Preso dal panico, ho urlato:
- Papà... papààààà... aiuto... aiutoooooooo!
Lui è sceso subito dalla camera di sopra, ha visto lo schermo del PC rotto, i vetri, e le mia mani e il super-cazzo feriti. Allora mi ha guardato in faccia e, in dialetto modenese, ha gridato:
- Ma va a caghèèèèèèèèèr!

FINE

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