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  • Autore: Giulio
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LE MIE PRIME VOLTE (Terza puntata) - Belluno Trasgressiva

Lunedì sera, manca poco all’appuntamento con Piero, sono tutto eccitato. Tutta la giornata è stato un pensare a ciò che è successo la sera prima, al mio primo rapporto completo d’amore. Alla gioia e alla goduria provata, un sognare ad occhi aperti una vita finalmente d’amore. Mi preparo lentamente e cerco tra i vestiti di mia sorella Giulia, qualcosa che mi possa andare bene. Mi vesto e poco prima di uscire mi guardo allo specchio, mi piaccio. Indosso solo una maglietta aderentissima, un paio di pantaloni che mi vanno talmente stretti che mettono in risalto il mio pacco anche se è piccolo, ma che in compensano mi penetrano nella cruna del culo disegnando due chiappe magnifiche, tonde e sode al punto giusto. Mi sono anche leggermente truccato per l’occasione, oltretutto è sera e non mi vedrà nessuno, se non il mio amato Piero, mi sono spazzolato i capelli lunghi e mi sono fatto la coda. Uno, se non fa attenzione al pacco, mi può veramente scambiare per una ragazza, ancora acerba, un po’ in carne, ma penso piacevole.
Esco e faccio i pochi metri che mi separano dal luogo dell’appuntamento di corsa, non ho voglia che qualcuno mi veda bene pensando a chi sa cosa. Corro e arrivo lì dove mi metto ad aspettare Piero. Manca ancora parecchio, passeggio nervosamente avanti indietro, fumo una sigaretta, passa una macchina e uno dal finestrino urla “Bella figa, se vuoi te lo do io il cazzo”, sorrido dentro di me, e penso ‘Okay, la mia bella figura la faccio, sarà arrapato quello, ma anche lui mi ha preso per una figa’, e poi finalmente, eccolo. Piero blocca la macchina, scende mi guarda e mi dice “Cazzo, sei proprio figa! Vedi che avevo ragione a scambiarti per donna mia cara Giulia” ed io, “Piero, io sono Giulio. Giulio con la o. In mezzo alle gambe ci ho anch’io il cazzo. Sarà piccolo, ma ci ho il cazzo e non la figa”. Ridendo siamo saliti in macchina, Piero mi dice “Stasera voglio farlo con tutti i crismi, ti porto in un locale che ho in affitto, non è un gran che, ma almeno lì saremo comodi, con tappeti cuscini, c’è una piccola cucina e c’è il bagno. Ti va?”, “Sì, sì” rispondo io, eccitato solo dal pensiero di quello che mi poteva accadere. Dopo pochi minuti arriviamo davanti a un vecchio condominio a Clusone, scendiamo dalla macchina e lui mi introduce in un locale seminterrato. Non è molto grande, ma c’è tutto quello che serve per un ritrovo di ragazzi. Piero mette su della musica, e dopo avermi offerto da bere, mi chiede di fare un piccolo streep tease per lui, affermando che la prima sera in discoteca lo avevo eccitato solo ballando. Inizio a ballare al suono della musica, mi muovo cercando di essere il più sensuale possibile, per arraparlo, infatti lui si spoglia e guardandomi inizia a masturbarsi mollemente. Io mi sfilo le scarpe, e i pantaloni, rimanendo con un perizoma che non riesce a contenere il mio cazzetto che inizia a tirare, e con il top, che mette in risalto le mie tettine da adolescente vogliosa. Mi muovo fino a che lui mi chiama e mi ordina di prenderglielo in bocca. Mi inginocchio ai suoi piedi e comincio a titillarlo con la lingua.
Sento la porta aprirsi, e lui con le gambe mi blocca in quella posizione con il suo cazzo in bocca e mi dice “Non ti preoccupare, sono miei amici. Hai tentato di prendermi in giro, e siccome io non sono mai stato preso in giro da un finocchio, penso che sia giusto trattarti come tale, per la troietta che sei, e ho invitato dei miei amici alla festa, per farti godere come manco tu immagini. Te li presento, Claudio, Angelo e Mulo”. Io ero impietrito, in perizoma accovacciato fra le sue gambe e col suo cazzo in bocca, e questi tre che entrano, mi guardano e all’unisono ridono. Piero “Bene ragazzi, ve lo avevo detto che era una bella fighetta. Abbiamo solo due buchi anziché tre, ma vi assicuro che ne vale la pena” e poi rivolto a me “Su, Giulia fai vedere ai miei amici quello di cui sei capace”.
A quel punto, consapevole che la serata non è come quella sognata tutto il giorno, mi arrendo, e cerco di esaudire in tutto e per tutto, con la speranza di finire presto, quello che vogliono. Inizio a succhiare e a leccare per bene il cazzo di Piero, e intanto Angelo si spoglia, quello soprannominato Mulo si è seduto su una poltrona a fianco a noi, godendosi e beandosi della scena, mentre Claudio è sparito dalla vista. Angelo mi toglie il perizoma e il top che indosso e dal dietro inizia a massaggiarmi le tettine, che sotto quel tocco iniziano a indurirsi, e anche il mio cazzo nonostante la situazione non proprio favorevole comincia a dare segni di risveglio.
Dopo un po’ il cazzo di Piero è pronto per l’uso e scambiandosi posto con Angelo, si mette alle mie spalle. Sempre in ginocchioni inizio a lavorare il cazzo di Angelo, e alle mie spalle sento Piero che dopo aver sputato sul mio culo appoggia il suo glande all’entrata dello sfintere, non c’è la dolcezza della sera precedente, sento solo la voglia di scopare che hanno, infatti con un colpo tremendo è dentro di me. Il suo palo si è impossessato del mio culo. “Mi fai male” urlo e per risposta Angelo “Taci e succhi, troia”. Cerco di rilassare i muscoli anali, e infatti lentamente il palo di Piero piantato dentro di me inizia a darmi piacere, e allora ricomincio a lavorare il cazzo di Angelo, che è già in tiro. Piero dietro di me inizia a lavorarmi per bene, avanti e indietro, fuori e subito dentro, il mio culo regge bene l’urto, ma data la foga ogni tanto sento anche del dolore, che comunque è minore nei confronti del piacere che provo di questa magnifica scopata. Ormai il cazzo di Angelo non sa resistere, lo sfila e menandosi mi schizza in faccia tutta la sborra che contiene, l’umore di Angelo mi cola lungo la faccia, io un po’ la lecco, e riprendo in bocca il cazzo di Angelo prosciugandolo per bene, mentre alle mie spalle Piero è ormai padrone assoluto del mio culo. Angelo mi dice “Okay, ripreparalo, che ti voglio sfondare anch’io il culo” e così dicendo, mi rimette il cazzo in bocca, cazzo che io lavoro per bene, tanto che in pochi minuti è di nuovo in tiro. Piero credo che è all’arrivo, infatti i suoi colpi sono sempre più aritmici, convulsi, sento il cazzo teso allo spasimo, sento lo scroto pieno che sbatte contro i miei coglioni, so che sta per godere e si leva di colpo. Come se fossero una coppia collaudata Angelo e Piero si cambiano di posto, e mentre Angelo senza alcuna fatica mi penetra l’ano già aperto e pronto per l’uso, Piero mi fa aprire la bocca mi infila il cazzo e un litro di lava bollente mi entra in gola, due tre colpi per gli ultimi schizzi, e poi si lascia fare, sfinito e contento.
Angelo è il nuovo proprietario del mio culo, e come un padrone mi tocca da tutte le parti, le tette, mi stringe i capezzoli fino a farmi quasi male, mi dà delle pacche violente sulle chiappe, e continua a scavare dentro di me, non ce la faccio più a trattenermi, mi sfioro il cazzo e godo anch’io.
In quel frattempo Claudio non l’ho visto e Mulo continua a guardare toccandosi la patta dei pantaloni, con un viso beato. Angelo mi trapana a più non posso, fuoriesce completamente dal mio culo oramai bene aperto e oliato dai miei umori, che sembro una figa, ci scivola dentro facilmente senza trovare alcuna resistenza, dentro e fuori sempre più velocemente. Dopo 20 minuti di trapano, lo sento irrigidirsi, sfila il cazzo dal culo, e con un colpo mi penetra di nuovo completamente sborrando ancora, una marea di schizzi penetrano nel mio intestino, riempiendo la sacca anale e andando oltre, Piero con il cazzo nella mia bocca dice “Hai visto che troia, avevo ragione io, eh!”, A quel punto Angelo si riporta davanti mi ordina di ripulirlo, ha il cazzo leggermente sporco di cacca, ma nonostante tutto lo faccio, mi è piaciuto quello che è successo, non è stata una brutta serata. Ma non è finita, Angelo con il suo cazzo nella mia bocca dice “Mulo, ora se vuoi puoi farlo anche tu” e Piero ridendo “Dai, dai spaccala un po’ questa troia”. Guardo Mulo che si spoglia lentamente dandomi le spalle, e quando si gira capisco perché lo chiamano Mulo, un palo, non un cazzo. Un bastone come quello di un mulo, per quello ha quel sopranome. ‘Se mi incula questo mi sfonda. Cazzo chissà che male. Mi rompe il culo questa bestia’ Così pensando, chiedo pietà ai tre. Ma loro sono imperterriti.
Angelo e Piero seduti assieme sulla poltrona mi tengono inginocchiato davanti a loro, e mi obbligano a leccare a turno i loro due cazzi, e dietro di me, Mulo (di cui non ho mai saputo il nome) mi punta il suo palo allo sfintere, che nonostante sia stato penetrato a lungo, non è così aperto da lasciarsi perforare senza fatica. Ho veramente paura di essere sfondato, ma i tre oramai sono decisi ad arrivare fino in fondo. Infatti Piero mi apre bene il culo, Mulo si mette su un po’ di crema sulla cappella, e finalmente mi penetra. Dolore.... dolore. Cazzo che male che mi fa. 25 centimetri di cazzo sono dentro di me. 25 centimetri di carne profanano il mio culo. Un mulo mi sta inculando. Cerco di stare rilassato il più possibile, ma è difficile e allora mi concentro sui due cazzi che ho di fronte. Ma lo strano è che nonostante il dolore, mi piace, cazzo se mi piace. Sono veramente una troia. Gode appena riesce a entrare dentro di me, dà due colpi decisi sfondandomi tutto e una colata di lava bollente è dentro di me. Era talmente eccitato da tutta la serata che con solo due colpi è venuto. ‘Bene, è finita’ questo penso, quando sento che Mulo ricomincia senza interruzione a scoparmi.
Io sono sempre a ginocchioni davanti a lui col suo palo di carne nel culo, lecco i due cazzi davanti a me, e dopo mezz’ora di questo lavoro, in cui Mulo è riuscito anche a estrarlo e a reintrodurlo dentro, senza che io sentissi alcun dolore, anzi godendo di quello che mi faceva, tutti e tre all’unisono si sono alzati in piedi e mentre Piero e Angelo mi sborrano in faccia, inondandomi tutto, sento Mulo che mi sborra sulla schiena, un altro litro di sperma. Godo ancora. Vengo e stavolta senza toccarmi. Mentre loro mi spalmano lo sperma su tutto il corpo, uno ad uno pulisco tutti e tre i cazzi dalle ultime gocce di umore. Sono anch’io sfinito, ho l’intestino pieno di sperma e sento che ho bisogno di andare in bagno a cagare e a farmi un bidet. Mi alzo in piedi e Angelo mi blocca, mi fa inchinare a 90 gradi, e in quella posizione in piedi mi rimette il cazzo ancora floscio in culo. Anche se moscio riesce a infilarmelo, talmente è aperto per la penetrazione di Mulo, e sento caldo nelle mie viscere, ‘sto porco non contento mi piscia in culo e ride. A questo punto Piero mi fa anche lui un clistere, e Mulo si deve accontentare di appoggiarmi il glande al buco aperto, perché un cazzo di quelle dimensioni se non è in tiro non si riesce a farlo penetrare. Allora, appoggia solamente il glande al buco aperto e vi piscia dentro senza ritegno, pisciandomi anche sulla schiena e sulle gambe, non riuscendo a mirare perfettamente il buco.
Così, pieno di sperma e di piscio vado finalmente sul cesso e scarico tutto. Il culo mi brucia. Sto seduto sul water un quarto d’ora per svuotarmi completamente. Ho voglia di farmi una doccia, ma ho paura a fermarmi ancora lì, infatti mi pulisco alla belle e meglio, rientro in sala e ci sono loro tre già vestiti, Piero mi dice “Ciao Giulia. Spero che la serata ti sia piaciuta. A me tanto. Non ti preoccupare, ti accompagna a casa Claudio, comunque se hai ancora voglia di scopare, sappi che noi siamo sempre pronti”, io lo guardo quasi piangendo più per la vergogna che per altro, in quanto quello che è successo mi è piaciuto e gli dico “Non credo che ci vediamo più. Pensavo in qualcosa di più bello e dolce. Ma scopare per scopare, posso scegliermi io con chi lo fare. Ciao”.

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31/08/2005 00:37

ang47

però ti è piaciuto prenderli 4 nel culo

14/10/2005 18:13

alex

che scarpe indossavi?

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