• Pubblicata il
  • Autore: Giulio
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LE MIE PRIME VOLTE (seconda puntata) - Belluno Trasgressiva

Domenica sera, sto impazzendo. Ieri sera non sono andato da Piero, e ho fatto una notte in bianco pensando al suo uccello che godeva nella mia bocca, ma ho paura che scopra cosa sono. Stamattina l’ho visto in giro per il paese, e mi sono nascosto. So che lui vuole vedermi, ma crede che io sia una ragazza E l’eccitazione che mi prende solo al pensiero della goduta di venerdì sera mi manda in estasi, non so cosa fare. È tardi e allora mi decido, scendo a Clusone, vado fuori la discoteca e se lo vedo gli chiedo di riaccompagnarmi al paese in modo di fermarci ancora come l’altra sera e rifargli il lavoretto, anche per capire cosa provo di preciso in quei momenti, capire perché mi è piaciuto.
Di corso mi vesto e faccio tutti quei chilometri quasi volando, arrivo al parcheggio e lo vedo appoggiato alla sua macchina con altri tre ragazzi, mi avvicino lentamente e timidamente, lui mi vede, e mi corre incontro, mi bacia, saluta gli amici, e saliti in macchina partiamo di colpo, cazzo che bello essere con lui. Mi chiede come mai non mi sono fatto vedere la sera precedente, io rispondo mugolando, non stavo bene, cazzate del genere, e gli dico anche di accompagnarmi al più presto a casa, perché sono uscita (ho usato proprio la parola al femminile) solo per vederlo.
Lui arriva infatti alla piccola area di parcheggio fuori dal paese, si ferma, e comincia subito a palparmi, e mi invita a fare all’amore, vuole scopare con me ‘Cazzo, e adesso chi gliela racconta a questo? Altro che pompino, questo vuole scopare, puttana miseria!’ Decido, e a rischio di prendere un sacco di botte, gli dico la verità.
Lo blocco, e gli dico “Piero, fermati. Ascoltami bene, io non ho voluto prenderti in giro, e infatti come vedi questa sera sono venuto a incontrarti. Ieri non sono venuto perché ho paura che tu mi prenda per quello che non sono, io sono un ragazzo, ci ho il cazzo in mezzo alle gambe, non ci ho la figa. Non possiamo scopare io e te. Vedi l’altra sera mi è piaciuto farti un pompino, veramente, e ho goduto come una bestia, ma parlare di scopare, nisba, non ci ho la figa. Se vuoi e se non ti fa schifo ti rifaccio il lavoretto dell’altra sera, altrimenti ciao”. Piero si blocca allibito, allunga le mani sul mio inguine, e anche se piccolo sente il mio pene. Ritrae la mano e non dice nulla.
Scendo dalla macchina, ho capito che non gli interesso, mi dispiace, ma sono rilassato per non avere avuto conseguenze fisiche, e mi incammino. Lui mi chiama e mi dice “Dove cazzo vai? Vieni qui”. Torno da lui contento, e lui chiude la macchina, mi prende la mano e mi porta all’interno del boschetto a lato della strada, entriamo in un cespuglio, che non è in effetti un cespuglio. Riparata all’interno della macchia cespugliosa, c’è una piccolissima radura con l’erba che, dato che non batte mai il sole, è muschio, un morbido tappeto di muschio piccolo, intimo, sembra quasi un letto, al riparo da tutti. Credo che se uno non conosce quel posto, non lo possa mai trovare.
Piero si sdraia e mi dice “Giulia (continuando a chiamarmi al femminile) nessun bacio in bocca perché non mi piace, per il resto mi va tutto bene”, mi tira vicino a se, e inizia a toccarmi. Io inizio subito a lavorargli sopra la patta dei jeans, lui mi ferma e mi dice “Che fretta. Calma, facciamo con calma”, mi aiuta a spogliarmi, mi toglie la maglietta e inizia a succhiarmi i capezzoli, prima uno poi l’altro, e mi diventano turgidi e lui “Cazzo sembri veramente una figa, ti ecciti anche toccandoti le tette”, e io in effetti inizio ad andare in confusione, mi toglie i pantaloni e gli slip, e rimango nudo. Lui guarda il mio cazzetto, ma non lo sfiora neppure con un dito, e riprende a baciarmi le tette, e sotto quella lingua il mio cazzo prende vita, minima, visto le dimensioni, ma anche lui diventa duro “Ti piace, eh!”. Piero si sposta da me per un attimo e si spoglia, rimanendo completamente nudo davanti a me, il cazzo floscio, un paio di coglioni enormi, e sdraiandosi di fianco a me, mi sussurra all’orecchio “È tutto tuo, divertiti” .
Dopo averglielo toccato, lo prendo subito in bocca, è tanta la voglia di succhiarlo e di bere il suo sperma, che parto subito per farlo godere. Lui mi lascia fare, e intanto sento che comincia a toccarmi il culo, me lo massaggia, per bene, lo palpa tutto, ho un culo a mandolino, bello sodo e liscio, una pelle quasi da bambino, e gli deve anche piacere visto l’impegno che ha nell’accarezzarlo. Io sono perso nel suo cazzo, lo sento indurirsi sempre di più nella mia bocca. Lo lavoro per bene sul glande, sul prepurzio, la lingua lo accalappia tutto, scendo fino ai coglioni che sento pieni, potenti. Con la mano lo sego e lui? Vedo che si inumidisce un dito e con quel dito inizia a lavorarmi lo stretto buco anale che io ho, sento che ammorbidisce l’ingresso del culo, piano piano lentamente prova a forzarlo, la cosa non mi dispiace e cerco di rilassarmi, perso come sono in quello che gli sto facendo. Poi il dito ben umidificato riesce a penetrare, sento un leggero fastidio, nulla di più. La prima falange oltrepassato lo sfintere si ferma, come per lasciarmi il tempo di abituarmi a quel corpo estraneo nel culo. Lo leva, me lo mette in bocca e mi dice “Bagnalo bene”, cosa che faccio, e poi lui con una pressione leggermente superiore lo rimette nel culo, spingendolo un po’ più a fondo. Non provo fastidio, la cosa mi piace e intensifico il lavoro di bocca e mani sul suo cazzo. Dopo un po’, un colpetto finale e tutto il dito è dentro nel mio culo, e inizia a girarlo, a muoverlo avanti e indietro, lentamente ma costantemente, abitua il mio sfintere a quella penetrazione. Sento piacere, un piacere diverso, mi viene voglia di segarmi, ma non lo faccio, voglio godere anch’io, ma alla fine, per vedere quali livello di goduria si possono raggiungere.
Piero mi blocca e mi dice “Aspetta non voglio godere subito”, me lo toglie dalla bocca con mia grande delusione, e mi mette a quattro zampe. Viene dietro di me e ricomincia a lavorarmi il buchetto per bene. Il dito comincia ad allargarmi per bene il buco, e sento che Piero tenta di forzarlo con un altro dito, Alla fine anche il secondo dito entra. Con due dita, Piero lavora bene, non sento dolore, il fastidio iniziale è scomparso, e il lavoretto che mi fa mi piace, infatti il mio cazzo è in tiro come non l’ho mai avuto. A quel punto Piero toglie le dita e dice “Si può scopare anche il culo, non lo sapevi?”. “Cazzo, gli dico, il culo no. Sono vergine, chissà che male che fa. Ho paura”, e lui ridendo “Figa se sei paurosa. Hai paura che ti picchio, se scopro che sei maschio, e mi fai il bidone. Hai paura che ti inculo perché pensi che ti faccia male. Lasciati andare. C’è tanta gente che lo fa, perciò non deve poi essere tanto male, o sbaglio?”.
Mi sputa sul culo, inumidendolo bene, poi si sputa sulla mano e si umidifica per bene il glande. Lo appoggia al buco, leggermente aperto dal lavoretto di dita che mi ha fatto, e inizia a spingere, è una spinta delicata, penso ‘Per fortuna è gentile’ , il cazzo fa fatica ad entrare, e allora dice “Spingi come se stessi cagando”. Io spingo e il glande passa il muscolo anale. Cazzo che male. Glielo dico “Piero fermati, mi fa male. Ti prego tiralo fuori, mi sta rompendo” e lui “Calma piccola, non è mai morta nessuna per un cazzo nel culo. Calma”.
Non riesco a divincolarmi perché lui mi trattiene stretto a sé, con il suo glande dentro il mio culo, poi una spinta decisa, e un palo di carne mi trafigge. Il suo cazzo è dentro di me, mi sembra di averlo nello stomaco, talmente è dentro in profondità, padrone di me. Il mio cazzo si affloscia per il dolore, la mia testa parte per il male che sento, sono immobilizzato dalla paura e dalla tensione, non muovo un muscolo. E Piero dolcemente mi dice “Rilassati Giulia, il più è fatto, vedrai che ti piacerà. Rilassati e cerca di seguirmi, vedrai che bello”. È dentro, è padrone del mio culo, rimane immobile e inizia ad accarezzarmi le natiche, la schiena, la colonna vertebrale, e io sotto quelle carezze inizio a rilassarmi, la tensione diminuisce e lo sfintere lentamente si abitua a quel palo di carne piantato dentro. Dopo alcuni momenti, il dolore scompare, lasciando il posto a un sottile piacere che mi pervade, lo percepisco anche dal fatto che il mio pene ricomincia a prendere vita.
Anche Piero si accorge della cosa, e lentamente inizia a muoversi dentro di me. Comincia un lento e implacabile va e vieni, avanti e indietro dentro il mio culo, ed io inizio a sentire un piacere che dal buco del culo arriva alla testa, sostituendosi completamente al dolore provato inizialmente. La mia mente elabora: ‘Cazzo sono un culattone. Mi piace prenderlo in culo’ Anche questo pensiero che in altri momenti avrebbe potuto darmi fastidio se ne va immediatamente, perché la verità è che sto godendo. Mi piace essere inculato. Piero è sempre più infoiato, oramai è un continuo pompare, riesce a togliermelo per un attimo e a rimetterlo tutto dentro dicendomi “Hai il culo bagnato come una figa. Ti piace eh, troietta?” ed io di rimando “Sì. Inculami Piero. Mi piace, godo anch’io. Cazzo che bello. Più forte Piero, più in fondo”. Piero aizzato da queste parole inizia una vera e propria battaglia, sento i suoi coglioni che sbattono violentemente contro i miei. Avanti e indietro, un pompare continuo, sento il suo cazzo sempre più grosso dentro di me, lui è il mio padrone in quel momento. Poi Piero si irrigidisce, sento il cazzo duro allo spasmo, e un fiotto di liquido seminale entra nel mio intestino. Piero dà due tre colpi per svuotarsi completamente i coglioni dentro di me, e io godo, senza toccarmi il mio sperma fuoriesce dal cazzo. Senza toccarmi ho goduto. Piero si toglie dal culo, si sdraia e mi dice di leccarlo, io inebriato da quel lavoro, gli ripulisco per bene la cappella, succhiando le ultime gocce di umore. Leccandogli tutta l’asta e i coglioni gli faccio un servizio di pulizia completo. Non una goccia di sperma è stata sprecata, perché nonostante il buchino del culo sia ancora aperto per il lavoro subito, riesco a trattenere dentro di me lo sperma. Ho voglia di defecare, come se avessi ricevuto un cliestere, ma voglio andare a casa per farlo. Rimaniamo lì ancora qualche minuto, Piero si fuma la sigaretta e poi ci rivestiamo.
Torniamo alla macchina, Piero sale e ridendo mi fa la solita domanda “Ti è piaciuto?” e io “Sì, ho goduto come non mai.”. Lui di rimando mi dice “Se hai voglia, siccome è piaciuto anche a me, ci possiamo vedere anche domani sera. Vengo qui a prenderti, se ti va” Gli dico subito sì, senza pensarci un attimo.
Sono in casa, mi siedo sul water, e il clistere spermatico fattomi da Piero inizia il suo lavoro, cacca e sperma tutto insieme. Un po’ il culo mi brucia, ma non più di tanto. E pensando a quel bel cazzo, e a quello che mi può aspettare domani sera, mi tiro una sega favolosa godendo un’altra volta. Mai successo in vita mia di godere due volte in una sera. È proprio bella questa prima vacanza da solo che sto vivendo. Prendo una crema dall’armadietto della farmacia che lenisce i bruciori e me la spalmo sul culo e anche all’interno. Infatti il fastidio mi passa subito, e a letto entro nel mondo dei sogni beato e contento. Che bella serata che è stata.

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20/12/2010 19:15

e d

Le scoperte che hanno un buon fine sono sempre le migliori. Piero ti ha aperto la strada e hai conosciuto nuovi orizzonti. Spero di incontrare un Piero

05/03/2011 15:15

salvo

mi sono eccitato moltissimo sembrasse che fossi io a prenderlo nel culo mi son dovuto segare,ma ora devo andare a fare un bel pompino

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