LA MIA MACCHINA FOTOGRA-FICA – primo tempo – MANTOVA (MN)  - Belluno Trasgressiva

LA MIA MACCHINA FOTOGRA-FICA – primo tempo – MANTOVA (MN) - Belluno Trasgressiva

Un mese fa, nel parcheggio dell'Ipercoop La Favorita, mi sono imbattuto in Daria, ex amica di mia moglie. Bruttotta in viso, però era alta e con due grosse tette. Indossava sempre abiti scollati per accentuare questo fatto. Insomma, per dirla tutta, era un po' troia. Quando l'ho incontrata, mi sono tornati in mente molti dei pensieri porno che facevo quando uscivamo con lei e il suo ragazzo di allora.
Si stava facendo buio e minacciava di piovere. Abbiamo caricato la spesa nelle rispettive auto parlando dei tempi passati e lei mi ha confessato di essere temporaneamente single per aver troncato una relazione con un vecchio avvocato da cui si faceva mantenere. Era depressa perchè avrebbe dovuto cercarsi un lavoro e non era più giovanissima. Io faccio il fotografo professionale per aziende, cerimonie, eccetera e lei... lei era la preda perfetta!
L'ho intortata per benino facendole i complimenti per la sua bellezza (falso!) e per il suo corpo (vero!) suggerendole di procurarsi un book fotografico e di provare a cercare un impiego nel mondo dello spettacolo oppure delle hostess per eventi. Per essere bastardo fino in fondo, le ho ricordato che (per puro caso!) io avevo uno studio fotografico e, data l'antica amicizia, lo avrei fatto gratis. Aveva un corpo magro e sexy con tette straordinarie, gli anni passano e sarebbe stato normale farsi un book per nuovi sbocchi lavorativi.
Alla fine della fiera le ho chiesto di essere fotografata nuda e... ha accettato!
Ha aggiunto che non le dispiaceva la proposta, ma che doveva restare un segreto e che avrei dovuto tacere come una tomba. Ha anche detto di non farmi strane idee, niente sesso e soltanto interesse professionale (stai fresca!).
Bisogna battere il ferro finchè è caldo, dice il proverbio. Erano le 19,30, l'ho convinta a fare il servizio la sera stessa, alle 22. Sarei passato a prenderla a casa sua e saremmo andati nel mio negozio. Mi ha dato indirizzo, telefono e ha riaccettatoooo!
Abitava pure vicino... e vaaaaaai!
A cena, ho inventato una scusa con mia moglie e i bambini: un lavoro urgentissimo, da finire a tutti i costi. Bidet veloce, denti, ascelle e deodorante, e alle 22 in punto ero sotto l'appartamento di Daria. Tempo 10 minuti ed eravamo già in negozio. Ho chiuso la saracinesca e, con mani tremanti, ho impostato le luci, il cavalletto, la scenografia, eccetera, mentre lei guardava in silenzio.

CONTINUA

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