• Pubblicata il
  • Autore: Paolo
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Incontro - Belluno Trasgressiva

Quella che vi racconto oggi è più una storia di sentimento che erotica, ma credo che valga la pena di farlo per, spero, provocare un po’ di riflessioni sul fatto che il sesso, l’erotismo, non sono fenomeni fisiologici, paragonabili ai bisogni corporali d’ogni giorno, ma strumenti di comunicazione, gioia e amore tra le persone. Nei casi più fortunati in situazioni nelle quali le tre cose accadono contemporaneamente e nei vari casi, non meno di valore, quando si verificano anche solamente una alla volta.
Il tutto se, ovviamente, si è dotati di libertà mentale vera e sensibilità.
Ma ecco la storia:

mi trovavo una notte, dopo una cena con amici, a guidare nella pioggia fitta e dirompente per tornare a casa. Nel percorso di ritorno passo lungo una di quelle vie nelle quali nella mia città si prostituiscono molte ragazze giovani e altre persone di tutti i generi.
Era molto tardi e la strada era deserta, ad un certo punto vedo una ragazza molto carina e attraente ma che con un’espressione veramente triste mi fa segno di darle un passaggio, io tiro dritto perché penso soltanto un espediente per adescarmi e perché, anche se mi è capitato per curiosità, io le donne non le pago e mi fa tristezza il tipo di situazione. Poi, dopo pochi metri comincio a pensare alla sua faccia e rallento per ritornarle davanti.
Le ripasso davanti, lei mi fa segno di nuovo e io mi fermo. “Mi dai un passaggio a casa per favore?” fa lei, e intanto riprende a piovere. Io esitante perché continuo a temere sia una scusa la faccio avvicinare e lei mi rifà la stessa domanda con la pioggia che le cola sul viso, bellissimo, e le bagna i vestiti. A quel punto capisco che si tratta di una richiesta sincera e con un sorriso le dico di montare su.
“Ciao sono Monica” mi dice la ragazza dandomi la mano e guardandomi per cercare di capire con chi ha a che fare e quali siano le mie vere intenzioni. Insomma ci troviamo entrambi nella stessa situazione di cercare di capire se una sta soltanto facendo il mestiere con me o l’altro è il solito maschio squallido, e magari aggressivo, in cerca di carne.
“Ciao sono Paolo” rispondo io. “Ciao Paolo” dice lei col primo sorriso che già mi colpisce. E fuori piove. Parto e lei comincia ad indicarmi le strade senza parlare, solo con gesti rapidi. Dopo un po’ mi rendo conto, anche senza averglielo chiesto che abita lontanissimo e comincio un po’ a preoccuparmi, un po’ a essere leggermente scocciato perché è veramente tardi. Comunque, procedo lo stesso pensando che non si lascia una persona così in mezzo alla strada nel cuore della notte sotto la pioggia. Percorriamo stradoni, cavalcavia, vie strette, vie larghe, attraversiamo incroci e lentamente, facendo questo viaggio, cominciamo a prendere confidenza chiacchierando prima del più e del meno, poi di argomenti più importanti e poi delle nostre vite raggiungendo un livello di piacevolissima e anche molto divertente (fioccano varie buffissime battute da entrambi) intimità che mai mi sarei aspettato e che comincia, potrei dire, a rendermi addirittura felice. Tutti abbiamo problemi nella vita e, anche se essa è veramente nonostante tutto meravigliosa, possiamo essere a volta un po’ tristi e insoddisfatti. Mi accorgo quindi che questo incontro è veramente qualcosa di dolce e carino e contrasta con la notte e con tutto il resto. Il percorso continua e stiamo benissimo insieme ridendo e scherzando, lei un paio di volte mi fa una carezza e io ricambio con un bacio amichevole sulla sua guancia. In breve ho il grande piacere di vedere che questa ragazza ha perfettamente capito che non ha nulla da temere da me e che anzi sta molto bene in questa situazione.
Alla fine arriviamo in un vialone e ci fermiamo nei pressi di un casermone di dieci piani. Mi accingo, a salutarla quando lei mi dice: “vuoi salire da me?”. Io casco dalle stelle a terra nella più cocente delusione pensando: che tristezza, dopo tutta questa dolcezza si ritorna allo squallore, dopo tutta la sensibilità e la delicatezza che mi hai mostrato cerchi di far soldi…?
Lei capisce immediatamente, dal mio sguardo deluso, cosa mi sta passando per la mente e mi dice subito:
“ma no, non per quello, solo per stare un po’ insieme senza pensare a nulla”. Io la guardo interrogativo e lei continua: “si, si, dai vieni su”. Io pur dubbioso non riesco a resistere al suo richiamo e mi impongo di credere che sia disinteressato.
Arriviamo su nel suo appartamentino triste ma ordinato, e lei mi accoglie con la più grande gentilezza del mondo offrendomi una cosa da bere mentre mi dice di scusarla un momento che va a togliersi i vestiti fradici. Io chiaramente ricomincio a pensare che adesso ricomparirà magari con un corpetto e con tacchi altissimi etc. etc.. Invece ritorna vestita di una camicetta di lino bianco e di un paio di Levi’s che le stanno da dio e che mi fanno pensare come a volte ciò che è considerato sexy non lo sia o almeno possa stufare presto, e ciò che è ritenuto abbigliamento di tutti i giorni possa essere super-sexy se indossato da persone magnetiche e belle dentro e fuori.
E’ evidente che sono attratto da morire da questa ragazza ma comunque continuo a pensare che questo incontro, anche così, è bellissimo e mi rende felice, quindi non tento alcun approccio.
Chiacchieriamo per un altro po’ di tempo, fino a che ad un certo punto smettiamo ad un tratto di parare e ci guardiamo negli occhi. Tutti e due sorridiamo e i suoi occhi mi fanno girare la testa, son meravigliosi. Lei si avvicina e carezzandomi una guancia appoggia le sue labbra sulle mie. Io sento il cuore che mi scoppia, la prendo tra le braccia e la bacio con passione e gioia. Lei mi guarda felice e sembra dirmi con gli occhi: “sì, sei proprio come mi immaginavo”. Da quel momento in poi diventiamo una persona sola, lontani da tutto e da tutti.
Abbiamo fatto l’amore quattro volte prima di lasciarci alle prime luci dell’alba. Non potrò mai dimenticare la dolcezza e la purezza di quella persona e l’amore che ci ha uniti anche se per poche ore e la conserverò sempre nel mio cuore.

Questa storia per dire che, qualunque sia il rapporto tra due persone, mentre esso accade l’altro deve essere l’unico e deve essere amato e rispettato. Sia che ci si sposi e si viva una vita assieme, sia che si scopi per una volta soltanto.
E se penso che una ragazza, che si trova per condizione voluta o subita a vendersi, dopo aver sopportato lo schifo di mille animali che l’hanno usata considerandola meno che niente e imponendole i propri ripugnanti bisogni (appunto) facendo leva sulla sua situazione, per tutta una notte, decide che ha voglia di fare l’amore con qualcuno e dargli la sua vera intimità, quel qualcuno forse non è proprio nessuno ma, almeno in qualcosa un uomo buono.
La scelta fatta da questa ragazza nei miei confronti quella notte è per me uno dei più bei ricordi e qualcosa che porto con me come una medaglia.

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27/08/2012 19:40

Nico

Bella storia, se sia vera o meno non i interessa, comunque bella!!! Erpetologo se ti piangono i coglioni curati!!

27/05/2011 21:37

Andrea 78

Sono completamente d'accordo con Saverio e Ivana50. Trovo che se si riesce a conquistare l'intimità di una ragazza in queste condizioni invece di comprare semplicemente un attimo della sua fica, si è ricchi, non di portafoglio ma d'animo e di cuore. E se la storia non è vera chissene frega, se uno riesce a scrivere una cosa così, vuol dire che la pensa, che è una sua idea della vita e dei rapporti tra le persone.

27/05/2011 21:29

Paolo

- Erpetologo: se sei così rozzo ti perdi il meglio della vita, pensaci. - Abelardo: le suddette signorine sono persone come tutte le altre e quindi alcune possono benissimo essere delle stronze o almeno antipatiche come può accadere a tutti di essere. Se anche l'atteggiamento di molti, quasi tutti, i clienti fosse meno ipocrita e maschilista e più rispettoso (anche se non fanno il migliore dei mestieri, sono sempre persone), il loro atteggiamento forse sarebbe migliore "dopo", no? E poi ricorda: non c'è offerta se non c'è domanda. E' un mercato questo che abbiamo creato noi maschietti questo, e faremmo bene ogni tanto, senza moralismi, a pensare in modo giusto e non ipocrita dove sta la causa e la colpa di tutto questo. Ciao

27/05/2011 21:09

Sandro

Per Erpetologo: perchè ti ha "fatto piangere i coglioni"?

24/05/2011 00:20

Ale

La storia è bella e ben scritta. Chissà se è vera, voglio sperare che lo sia.

23/05/2011 16:03

Abelardo

E piove , sgocciola , diluvia ...... ma alla fine si scopa ; meno male ..... a tutti piacerebbe una storia così !!! Peccato che le signorine spesso son costrette per motivi di mercato a far delle sveltine e una volta che le hai caricate cambiano atteggiamento ; meglio caricarle a fine turno visto la tua fortuna !!!

23/05/2011 11:08

erpetologo

si veramente commovente ... m'hai fatto piangere i coglioni!!

23/05/2011 00:30

ivana50

veramente una stupenda storia, commovente e scritta bene.

23/05/2011 00:13

saverio

finalmente una storia, che se é vera, é dolce e rilassante....

09/06/2012 13:07

mirko

Bella storia, compilmenti ! Spero davvero che sia vera....

06/06/2011 13:36

Eli78

Per Erpetologo: certo, meglio aprire, tirare fuori, sbattere dentro, su e giù, e ahhh.. me sò sfogato. Tipo andare a cacare insomma. Caro erpetologo, è chiaro che sei uno che va diritto al sodo, non perchè deciso e sicuro ma perchè rozzo, privo di sensibilità e vera sensualità evoluta. Comunque, dato che ti piace giocare colle parole, hai pensato che il tuo soprannome potrebbe essere anche "Er petologo" che, con accento romano, vorrebbe dire esperto di peti, cioè scuregge. Un pò come la tua vita se ci pensi bene. Paolo: bravo, continua così.

03/06/2011 12:42

erpetologo

m'hai fatto piangere i coglioni ... ossia m'hai fatto due palle!!! sei così prolisso che fai venì er prolasso

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